venerdì 27 giugno 2025

 


I disturbi del comportamento alimentare:

Il modello DBT


Enrico Pinna psicologo psicoterapeuta




I Disturbi del Comportamento Alimentare secondo l'Approccio DBT

I disturbi del comportamento alimentare (DCA), come l'anoressia nervosa,

la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating

disorder), sono patologie complesse che coinvolgono una combinazione di

fattori psicologici, biologici e sociali. Questi disturbi non solo influenzano il comportamento

 alimentare, ma possono anche avere un impatto significativo

sulla salute mentale, emotiva e fisica degli individui.

Negli ultimi decenni, sono emerse diverse terapie psicologiche per trattare i

disturbi alimentari, tra cui la Dialectical Behavior Therapy (DBT). La DBT,

originariamente sviluppata da Marsha Linehan per il trattamento del

disturbo borderline di personalità, ha trovato applicazione anche nei

trattamenti per i disturbi alimentari, in particolare per coloro che presentano

una instabilità emotiva e comportamenti autodistruttivi.

In questo articolo, esploreremo come la DBT affronta i disturbi del

comportamento alimentare, analizzando gli interventi specifici, i principi di

trattamento e i benefici che questa terapia può offrire.


Cos’è la Dialectical Behavior Therapy (DBT)?

La Dialectical Behavior Therapy (DBT) è una forma di terapia cognitivo-

comportamentale (CBT) che integra strategie per la regolazione emotiva, la

gestione delle crisi e la promozione della consapevolezza. L'approccio DBT

è particolarmente indicato per trattare disturbi caratterizzati da instabilità

emotiva e comportamenti impulsivi, come il disturbo borderline di

personalità, ma si è rivelato utile anche nei disturbi alimentari. La

DBT si concentra su quattro componenti principali:

  1. Mindfulness: Essere consapevoli e accettare il momento presente senza giudizio.

  2. Tolleranza alla frustrazione: Imparare a gestire le emozioni intense senza agire impulsivamente.

  3. Regolazione emotiva: Acquisire strumenti per riconoscere e regolare le emozioni in modo sano.

  4. Efficacia interpersonale: Sviluppare abilità per comunicare e interagire in modo assertivo e sano.


DBT e Disturbi del Comportamento Alimentare: Un Approccio Integrato

I disturbi del comportamento alimentare spesso coinvolgono una profonda

instabilità emotiva e una difficoltà a gestire le emozioni. Molti individui

con DCA utilizzano il cibo, il digiuno o il vomito come mezzi per affrontare

emozioni dolorose o per esprimere il controllo su aspetti della propria vita

che sembrano ingovernabili. La DBT, grazie al suo focus sulla regolazione

emotiva e sull'accettazione, si presenta come un trattamento molto utile.

1. Mindfulness: Accettare l'Esperienza Emotiva Senza Giudizio

La mindfulness è la capacità di vivere il momento presente, accettando i

pensieri e le emozioni senza giudicarli. Nel contesto dei DCA, la mindfulness

aiuta gli individui a riconoscere i pensieri compulsivi legati al cibo, senza

cedere alla tentazione di controllarli con comportamenti distruttivi. Un

esempio pratico può essere quando una persona ha voglia di mangiare in

modo incontrollato o di vomitare: la mindfulness la aiuta a osservare il

pensiero senza agire su di esso, accettando la sensazione senza

giudicarla come buona o cattiva.

2. Tolleranza alla Frustrazione: Gestire le Emozioni Senza Ricorrere a Comportamenti Autodistruttivi

La tolleranza alla frustrazione è fondamentale per il trattamento dei DCA,

poiché molte persone con questi disturbi hanno difficoltà a tollerare le

emozioni difficili, come la tristezza, l'ansia o la vergogna. Invece di utilizzare

comportamenti come il vomito o il digiuno per "sfuggire" da queste

emozioni, la DBT insegna strategie per gestirle in modo sano.

Un esempio di strategia di tolleranza alla frustrazione in DBT potrebbe essere

quella di imparare a distrarsi temporaneamente con attività che non

coinvolgano il cibo (come fare una passeggiata, leggere un libro o praticare

una tecnica di rilassamento), permettendo così alla persona di superare il

momento di stress senza ricorrere ai vecchi schemi di comportamento.

3. Regolazione Emotiva: Imparare a Gestire le Emozioni Intense

La regolazione emotiva è un altro punto importante della DBT. Per chi soffre

di un disturbo alimentare, l'incapacità di regolare le emozioni può portare a

comportamenti autolesionisti, come abbuffate o digiuni estremi. La DBT aiuta

le persone a identificare e comprendere le emozioni, e a sviluppare

strategie per affrontarle in modo sano.

Ad esempio, una persona che sperimenta una forte emozione come la

tristezza o la rabbia potrebbe essere incoraggiata a identificare la causa

del disagio (ad esempio, una discussione con un amico o un problema al

lavoro) e a rispondere con comportamenti più adattivi come esprimere i

propri sentimenti in modo costruttivo o praticare tecniche di rilassamento.

4. Efficacia Interpersonale: Comunicare in Modo Sano e Assertivo

Molti disturbi del comportamento alimentare sono legati a problemi di

relazione e difficoltà nella comunicazione, che possono esacerbare il senso

di solitudine, vergogna o frustrazione. La DBT incoraggia l'adozione di abilità

interpersonali per migliorare le relazioni e esprimere i propri bisogni in modo chiaro e assertivo.

Nel trattamento dei DCA, ciò potrebbe significare imparare a comunicare

apertamente con il terapeuta, il partner o gli amici riguardo le proprie

difficoltà, senza ricorrere a comportamenti distruttivi come il silenzio o

l'autoisolamento.


Benefici della DBT per i Disturbi del Comportamento Alimentare

I principali benefici dell’approccio DBT nei disturbi alimentari includono:

  1. Riduzione dei comportamenti impulsivi: Le tecniche di regolazione emotiva e di tolleranza alla frustrazione aiutano a ridurre i comportamenti disfunzionali legati al cibo, come abbuffate, digiuni e vomito.

  2. Miglioramento della consapevolezza e della gestione delle emozioni: La mindfulness aiuta gli individui a diventare più consapevoli dei loro pensieri e delle loro emozioni, riducendo la dipendenza da comportamenti autodistruttivi come il controllo del cibo.

  3. Maggiore efficacia nelle relazioni interpersonali: Le abilità interpersonali migliorano le dinamiche relazionali, riducendo il rischio di conflitti e aumentando il supporto sociale.

  4. Aumento del senso di autoefficacia: Il trattamento aiuta i pazienti a sentirsi più in controllo delle loro emozioni e del loro comportamento, aumentando la fiducia in sé stessi e nella propria capacità di affrontare le difficoltà.


Conclusioni

La Dialectical Behavior Therapy (DBT) rappresenta un approccio

promettente e innovativo nel trattamento dei disturbi del comportamento

alimentare. Grazie alla sua enfasi sulla regolazione emotiva, sulla

consapevolezza e sulla gestione delle relazioni, la DBT aiuta gli individui a

rimanere ancorati al momento presente e a gestire in modo sano le emozioni che spingono verso comportamenti autodistruttivi legati al cibo.

Se combinato con un supporto nutrizionale e psicoterapeutico adeguato,

l'approccio DBT può contribuire in modo significativo al recupero,

migliorando la qualità della vita e riducendo i sintomi dei disturbi alimentari.



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